Questo breve libro di Giovanni Buzi, pubblicato dalle Edizioni Tabula Fati, presenta sei racconti inediti, tutti molto brevi, ma decisamente il punto di forza è l’eleganza della narrazione, e l’autore, attingendo alla sua esperienza di pittore, sembra che dipinga con le parole, modellandole in sfumature insolite, delicate e aspre allo stesso tempo, quasi una poesia mascherata da prosa.
Molto spesso abbiamo letto opere di Buzi e dobbiamo ammettere che nel panorama della letteratura italiana difficilmente si trova uno stile così personale, così caratteristico da rendere l’autore riconoscibile tra tutti già dalle prime righe. E con piacere.
Le atmosfere di questi racconti sono morbide e immmobili, quasi sospese nel tempo. La chiave non è l’azione, ma atmosfera, il disegnare con poche pennellate. Riflessivi e diafani, ci permettono di arrivare al cuore dei personaggi, assaporandone le angosce e i sentimenti. E non importa che siano racconti di genere, di un horror così raffinato… il lettore troverà lo stesso quello che cerca, perché le persone e i sentimenti, sono sempre gli stessi, non dipendono dal genere.
Magistrale, volendo fare un solo nome, il racconto Vetro, a tratti commovente e delicato quanto i petali di una rosa.
Alchimie d’Amore e di Morte si legge in un paio d’ore, lentamente, assaporandolo. E ti lascia dentro una sensazione ovattata.
http://v3.operanarrativa.com/node/755
sabato 17 febbraio 2007
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